Orientamento, prima tappa: i tuoi punti di forza
AlmaOrièntati, le fasi della scelta. Oggi scopriamo i profili in cui si riconoscono i diplomati che hanno fatto il test.
Come ti vedi rispetto alla vita, allo studio e al lavoro? Mettiti alla prova con AlmaOrièntati, il percorso di orientamento articolato in più tappe che ti aiuta a individuare i tuoi punti di forza e scoprire qual è il corso di studi più adatto a te in base a materie preferite e aspirazioni professionali.
Analizziamo insieme la prima tappa di questo percorso e scopriamo i profili in cui si riconoscono gli oltre 24 mila diplomati delle scuole superiori che hanno partecipato ad AlmaDiploma-AlmaOrièntati.
Prima tappa
Come si vedono i diplomati: i loro punti di forza
Dalle risposte fornite dai ragazzi emerge che i loro punti di forza sono prima di tutto il lavoro come elemento fondamentale per la realizzazione personale, con cui si identificano l’83% degli studenti; seguono la consapevolezza che con il proprio impegno si possono ottenere buoni risultati scolastici (83%), la capacità di comprendere le regole degli ambienti in cui si trovano (82%) e l’interesse nei confronti del viaggio (all’81% dei giovani “piacerebbe girare il mondo”).
Dall’altro lato, i diplomati dichiarano con minore frequenza di essere disposti a studiare quando non devono affrontare un compito in classe o un’interrogazione (12%), a concentrarsi sullo studio senza farsi distrarre da altro (19%) o a studiare con regolarità le materie che non piacciono (23%).
C’è poi solo un 17% che ritiene il guadagno proporzionale al titolo di studio acquisito. E in quanto a studio, un 71% dei diplomati sa con certezza cosa non vorrebbe più fare, mentre un 50% ha le idee chiare sulle materie di studio gli piacciono veramente.
Al di là di tutto, per la maggioranza di loro la formazione è un elemento imprescindibile: continuare a formarsi per tutta la vita è importante per 76 studenti su cento e un altro 68% è convinto che una formazione elevata aumenti le opportunità occupazionali.
E tu con chi ti identifichi?
Sulla base delle risposte ottenute abbiamo individuato 6 diversi profili.
Sicuri ma vulnerabili agli imprevisti. Sono giovani che sanno cosa vogliono dal punto di vista professionale e scolastico, consci del fatto che lo sforzo speso sui libri è stato ripagato. Tuttavia non danno un gran valore alla formazione e al lavoro. A questo si aggiunge un po’ di insicurezza: dichiarano infatti di non essere in grado di affrontare con coraggio gli ostacoli non pianificati e di farsi prendere dal panico quando devono fronteggiare dei problemi scolastici. Per arrivare dove vogliono dovrebbero valutare con maggiore obiettività gli imprevisti, consapevoli del fatto che spesso quello che non ti aspetti può diventare un’opportunità e uno stimolo a fare di più e meglio.
Edonisti distratti. Focalizzati sull’obiettivo lavorativo e professionale, sono ragazzi aperti al mondo esterno, tipi che nel loro DNA hanno viaggi e nuove esperienze. Ma se gli chiedi di impegnarsi su qualcosa che non gli piace o che trovano poco interessante, fanno spallucce: non studiano con regolarità le materie che non sono nelle loro corde, si distraggono facilmente e hanno difficoltà ad organizzare i propri impegni scolastici. Gli servirebbe un pizzico di pianificazione in più per raggiungere il loro obiettivo professionale.
Carrieristi amletici. Lavoro e successo per loro vanno di pari passo, a braccetto con prestigio e realizzazione personale. Anche lo studio rappresenta una freccia al loro arco per raggiungere un “beneficio” personale, a tal punto che considerano “i guadagni delle persone proporzionali al titolo di studio”. Questi giovani tuttavia non hanno ancora individuato un settore professionale specifico verso cui orientarsi, difficoltà a cui si aggiunge quella di non riuscire a portare a termine le attività intraprese. Tant’è che non si concentrano fino alla fine su quello che stanno facendo e non portano sempre a compimento il lavoro iniziato. Cosa gli servirebbe? Un po’ di sana pianificazione, così come il rispetto dei tempi, ma anche un pizzico di convinzione in merito all’ambito professionale più vicino alle loro aspirazioni.
Impazienti di lavorare. Decisi sull’ambito professionale che gli interessa, sono giovani che ritengono il lavoro fonte di soddisfazione e realizzazione personale. Determinati e focalizzati, puntano dritti all’obiettivo e non si piegano davanti ad eventuali imprevisti. Per loro, formazione, studio e risultati scolastici sono secondari. Cosa rischiano? L’illusione di ritenersi arrivati, pensare che il lavoro basti, mentre lo sviluppo professionale è spesso strettamente legato alla crescita delle competenze e alla formazione continua.
Esperienziali reattivi. Reattivi di fronte agli imprevisti, non si fanno prendere dal panico, sono proattivi, vanno dritti al punto e sono aperti al nuovo, anche se faticano ad individuare un obiettivo e a riconoscere l’utilità dei propri sforzi per raggiungere buoni risultati scolastici. Non danno un gran valore a lavoro e formazione, ma sono sempre pronti all’avventura e a fare esperienze. E visto che la capacità di cogliere gli aspetti cruciali di una situazione non gli manca, per fare centro gli servirebbe un’iniezione di maggiore lungimiranza rispetto al proprio futuro professionale.
Scuolacentrici di quartiere. L’esperienza scolastica è il loro “core”: giovani impegnati al cento per cento, attenti ai risultati e molto precisi rispetto alle attività programmate. Speditissimi, non pianificano un granché il loro futuro, e nella loro “to do list” non mettono al primo posto né le novità, tipo “girare il mondo”, né fare esperienze diverse, così come la chiarezza rispetto al loro obiettivo professionale. Certo è che se fossero più aperti nei confronti del mondo esterno potrebbero afferrare importanti occasioni di crescita personale e professionale.
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