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AlmaDiploma nelle scuole in Sicilia

Parte la sperimentazione su trenta istituti del percorso di valutazione e di orientamento con AlmaOrièntati. L’intervista a Maria Luisa Altomonte, direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale.

L’ufficio scolastico regionale della Sicilia ha firmato una convenzione per la sperimentazione, che coinvolgerà nella fase iniziale trenta scuole secondarie superiori, del progetto AlmaDiploma-AlmaOrièntati. Ne parliamo con il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale Maria Luisa Altomonte.

Questo progetto intende aiutare le scuole a crescere nella cultura della valutazione, grazie alla restituzione puntuale delle caratteristiche di studio dei diplomati, e a dare strumenti efficaci di orientamento. Lo ritiene utile e importante per gli istituti della vostra Regione?
“Certamente credo - e l’esperienza maturata da AlmaDiploma non può che confermarlo - che il progetto contribuisca fortemente, in quanto ulteriore fonte di informazioni, ad una riflessione non autoreferenziale e al percorso che ogni istituzione scolastica deve intraprendere sulla strada dell’accrescimento della qualità della propria offerta formativa. Assai di frequente le istituzioni scolastiche svolgono un lavoro eccellente, ma non hanno strumenti adeguati per ‘leggere’ queste eccellenze, ovvero si affidano  a protocolli autogestiti che oltre ad essere scientificamente poco attendibili, non permettono il confronto con altre realtà scolastiche. Devo dire poi, che molti protocolli di autovalutazione si fermano all’orizzonte temporale del quinquennio; conoscere gli sviluppi della carriera dei nostri studenti e incrociarli con le loro scelte, aiuta ulteriormente la scuola a riflettere sulla bontà della propria proposta educativa, senza contare la possibilità di incidere sulla parte ‘orientativa’ del curricolo di scuola”.

Crede che, dopo la sperimentazione, il progetto possa essere esteso, seppure gradualmente, a tutte le scuole della Sicilia e diventare un punto di forza del vostro sistema scolastico regionale?
“Intanto abbiamo registrato una partecipazione qualificata e numericamente ben distribuita sui tre ordini della scuola secondaria di secondo grado, anche in merito alla presenza sul  territorio delle nove province. Per il futuro ritengo che ci sia la possibilità di estendere ad altre scuole secondarie di secondo grado il progetto AlmaDiploma dopo che la testa di ponte delle prime trenta scuole permetterà di fare conoscere nella nostra regione le qualità della proposta”.

Il recente Rapporto AlmaDiploma sulle scelte formative o professionali degli studenti dopo il diploma racconta anche che 40 diplomati su cento, a un anno dal titolo, se potessero tornare indietro cambierebbero la scelta della scuola o dell’indirizzo. Occorre puntare di più e meglio sull’orientamento? In che modo?
“Il Ministero ha avviato da anni diversi interventi sia a livello nazionale che regionale con presidi sull’orientamento che però negli ultimi anni hanno ricevuto minori finanziamenti. Le scuole, dal conto loro, organizzano ogni anno attività di orientamento prevalentemente ‘conoscitivo’ con iniziative di informazione-pubblicità riferite al territorio, che consistono nella presentazione dell’offerta formativa delle istituzioni scolastiche. In questo senso credo che un’attività come quella di AlmaOrièntati possa costituire uno strumento complementare per sostenere la ‘quota’ soggettiva della scelta affidata all’autonomia e responsabilità di ogni studente”.

AlmaOrièntati aiuta a far capire che l’orientamento è informazione, ma è soprattutto conoscenza di sé, scoperta dei propri talenti. Crede anche lei nell’importanza di potenziare l’educazione alla scelta, un orientamento attento alla persona?
“In questo senso credo che svolga una funzione di rinforzo di competenze metacognitive elevate che non riguardano unicamente l’imparare ad imparare, ma anche l’imparare a scegliere. Non dobbiamo dimenticare infatti, che la definizione di competenza nel quadro europeo, si declina in termini di autonomia e responsabilità”.

Il passaggio cruciale è tra scuola e università: lo testimonia il fenomeno degli abbandoni dopo il primo anno di studi universitari (18 per cento) e il fatto che ancora oggi 82 giovani su cento si iscrivono all'università venendo da famiglia con genitori senza laurea.
“Spesso i media, ma anche il mondo della scuola, si soffermano giustamente sul problema dell’evasione dell’obbligo scolastico che, in alcune zone del nostro paese, raggiunge frequentemente percentuali a due cifre. Alcune tipologie di scuole superiori come gli istituti professionali statali toccano facilmente il 25% di abbandoni e ripetenze nel primo biennio; la previsione di un biennio unitario, almeno per settori dell’istruzione secondaria di II grado aiuterebbe forse ad arginare il fenomeno introducendo maggiore flessibilità nella scelta degli studenti, ma una riforma del genere si è dimostrata di difficile attuazione. L’altro passaggio cruciale, dalla scuola secondaria all’Università presenta due difficoltà:  lo scarso dialogo fra università e scuola e una inefficace attività di orientamento degli alunni negli anni finali del corso secondario. In particolare, per le facoltà ad accesso libero, il mondo accademico stenta a superare una logica autoreferenziale già dalla prima delicata fase di accertamento delle carenze in ingresso; mentre per le Facoltà ad accesso programmato il proliferare di enti privati che “curano” la preparazione per i test per Medicina e Ingegneria testimonia di una mancata sintonia fra profili d’uscita della scuola secondaria e prerequisiti di accesso ai corsi universitari di cui si è detto.
L’altro grande problema riguarda l’assenza di un’azione qualificata di accompagnamento, già dagli ultimi anni delle secondarie di II grado, verso un’autoanalisi e una riflessione sulle proprie capacità, i propri interessi e le proprie attitudini”.

Il progetto AlmaDiploma-AlmaOrièntati aiuta i ragazzi a fare scelte consapevoli. Come giudica questo strumento proprio ai fini della scelta universitaria?
“Ritengo questa azione cruciale, specie per quegli studenti che non vengono chiaramente orientati dalle proprie famiglie, nella scelta consapevole del corso di studi universitario; le attività di orientamento realizzate, anche attraverso una puntuale informazione sull’offerta formativa degli Atenei italiani e sugli sbocchi occupazionali, è a mio avviso essenziale per accompagnare i nostri ragazzi verso scelte consapevoli che risultino efficaci nel tempo e cioè non producano ulteriori abbandoni e contribuiscano a contenere il fenomeno della dispersione anche nel segmento della formazione universitaria”.

Nell’ambito del piano di azione e coesione per il Mezzogiorno il Ministero all’Istruzione sta studiando prototipi di azioni sulla prevenzione e il contrasto della dispersione scolastica, che in alcune regioni del Sud è particolarmente elevata, e sull’orientamento. Anche AlmaOrièntati potrebbe costituire uno strumento importante in questa azione per la Sicilia?
“Mi pare importante che alla scuole sia data la possibilità di accedere al progetto AlmaDiploma, nell’ambito delle azioni finanziate dal Fondo Sociale Europeo; per fare questo occorre leggere attentamente gli avvisi delle azioni-obiettivo per verificare se e come le scuole potranno usufruire di tale opportunità”.



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